28 settembre 2022
«Queste elezioni, ancora più delle precedenti, hanno evidenziato come siano venuti meno i tradizionali gruppi di riferimento di ciascun partito», afferma Nando Pagnoncelli di Ipsos. Il primo dato è come Fratelli d’Italia, conquistando quasi 6 milioni di consensi in più rispetto al 2018, «sia diventato il partito più votato dagli operai (34,6%). A ruota, tra le tute blu, ci sono poi il M5S (16,4%) e la Lega (13,4%), mentre solo al quarto posto c’è il Pd, che sarebbe l’erede storico della sinistra».
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In effetti, suddividendo gli elettori per condizione professionale, appare che gli operai sono il gruppo che più vota per FdI (34,6%), seguiti dai commercianti e artigiani (30,2%) e poi i pensionati (27,6). Gli studenti, sono la categoria che meno vota per FdI (10,2%) e che più vota per il Pd (24,3%), dopo i pensionati (27,1%). Il partito che riceve più preferenze tra gli studenti, comunque, è il M5S (24,8%), che sono anche il più votato tra i disoccupati (23,5%). Il secondo partito più votato da commercianti e artigiani, comunque, è uno appartenente alle liste minori (18,2%).
Gli elettori di condizione economica media danno la loro preferenza a FdI (26,5%) e poi al Pd (21%). Quelli di condizione medio-bassa preferiscono FdI (29,9%) e poi M5S (18,2%), mentre quelli di condizione bassa preferiscono in primo luogo i 5S (25%) e poi FdI (23%). Tra quelli di condizione medio-alta il 24,9% vota Pd, il 22,8 vota FdI, mentre tra quelli di condizione alta il 23,4% vota Fdi e il 22,1% vota Pd.
Il Pd è più popolare tra i laureati (24,8%), mentre tra i diplomati primeggia FdI (25,7%) come tra quelli con al massimo la licenza media (29%) Tra questi due gruppi, il Pd non supera il 17,5%. Dei laureati, solo il 19,7% vota FdI.
FdI prevale tra tutte le fasce di età, per più del 28%, tranne che tra i 18-34 (15,8%), che danno la maggioranza a M5S (20,9%) e Pd (18,7%). Il Pd è preferito dal 25,2% degli over 65.
I giovani, peraltro, votano per altre liste solo nel 9,2% dei casi, meno degli adulti, che sono al 10,4%. Invece, sono giovani ad astenersi, soprattutto, più delle altre fasce di età (42,7%), un po’ di più della fascia 34-54, tra cui si astiene il 42,4%.
Da sottolineare, infine, è il fatto che quelli in condizione economica bassa o medio bassa o i disoccupati, le casalinghe e anche gli operai, sono le categorie per le quali l’astensionismo è più alto della media e superiore al 40%. Sono quelle le fasce che non ci credono più-